Le ferite hanno un nome e le persone sono senza cognome











Una lunga storia
da raccontare
di una vendetta 
da scontare
una vendetta, irrisolta
per chi non fu assolta,
smarrita e sepolta!











Richiamiamo
i veri ascoltatori
o i veri persecutori?!
Richiamiamo
la loro attenzione
per farne dramma
e voce potente
di una catastrofe  
malata situazione!







Loro, non sanno 
chi è l’artefice
di quel delitto
sanno oggi
di esser stato 
dolorosamente 
sconfitto!







Forse sconfitto..!?
O forse, solo dolore 
trafitto!?
Nel cuore
di chi non ebbe alcun diritto 
 solo una scelta
restar succube e zitto!







Non sanno  
chi hanno davanti
pensando di trasformar
anche te 
sfinita ambulante
ascolta, adesso
le parole
di chi... 
non tace più
e dirige lo sguardo
ove vuole oggi
attenzioni in più!






Vedi?!
Vegliano su di te!
Senti?!
Seguono le tue vere idee!
Bleffa la fama
e invadi lo spazio
quello che creò
quell'enorme strazio!






Resisti nel silenzio 
del sapere...
resusciterai 
da un enorme
fitto spazio,
intrappolata 
da sempre
in un fitto 
incappio!







Legata al collo
pugnalata al suolo,
rinasce oggi
il primo vero bocciolo...!
Tra queste mie brevi parole
che ti dedico
con cuore e tanto ardore!











Legata alla vita
maltrattata
ed ieri 
appassita
svanita,
rinasci...
dal quel nome
con vero stupore
 in crescita 
 ambita divina direzione!









Le ferite hanno un nome ...
e sono il tuo,
affluito...
teneramente nel mio
per dar voce 
a quel lontano...
terrificante... 
dramma!
Sussurrare 
alle urla, piccine 
di quell'incessante 
fiamma
la pace 
e l'amore assordante! 
Sopra il volto inquietante 
sorvolano le urla
l'agghiacciante silenzio
e l immancabile tuo 
oppresso sentimento 
che il vento 
ancor oggi mi sussurra.









Le persone...
sono senza cognome
per non appartenere 
a nessun legame 
e rinnegare
ogni loro oltraggioso delitto!









Ricordiamo ancor oggi 
tutte le lame
dolorosamente, trafitte
che toccano i nostri cuor 
stridono
nelle menti
vegliano,
come immagini serpenti
di chi ancor oggi le sente!


 




AUTRICE: LAURA PUGLISI 

RACCOLTA POESIE: "DA QUI FINO ALL'ANIMA"





INTRODUZIONE e PREMESSA: 


Ho scritto questa poesia per dedicare un attimo di tempo all'amore, all'amore svanito su questa terra, ingoiata dalla violenza e dal dolore.
La poesia racchiude il dolore e il ricordo di una violenza, subita..nascosta..prolungata nel tempo, tramandata o rivissuta sulla pelle di chi ancor oggi  risente il richiamo, di quella violenza non svanita, di un profondo dolore occultato...nell'attesa di divenire voce ed essere liberato! 
La violenza nascosta, che sia familiare, tra le mura domeniche delle nostre case, che sia altrove..in luoghi pubblici o sul posto di lavoro..che sia una violenza infantile o verso una donna, un uomo...una violenza "muta" fa più urla di un grido spontaneo a cielo aperto...!




Ho dedicato questa poesia a tutte le donne, le fanciulle, i bambini, le persone più deboli e indifesi...che ancor oggi, vittime di violenza, restano succube di tale meccanismo...per paura e per vergogna. Esistono vari tipi di violenza...fisica, sessuale, psicologica etc..etc..ma la peggiore tra tutte queste...è il silenzio..è l'occultamento di tale fenomeno...il silenzio distrugge, mentre le parole vere, ricche d'amore e di verità...ci liberano. Il silenzio di chi conosce o chi vive sulla propria pelle è un arma a doppio taglio, rivolta contro se stessi nella speranza di diventare immuni a tale dolore! 








ANALISI della POESIA: nel primo paragrafo l'attenzione ricade sulla vendetta, una vendetta lunga da raccontare, profonda, rischiara già un senso di malinconia e di dolore, rabbia...verso qualcuno, verso qualcosa..un qualcosa accaduto molto tempo fa o per molto tempo ripetuto, che non fu mai rivelato, mai giustiziato! 
Come dice la poesia: "una vendetta irrisolta, smarrita e sepolta"...notiamo come, la verità occultata, inizi a prender vita, tra le prime righe...purtroppo non potrà mai restituire ciò che ha derubato, ciò che ha marchiato...ma potrà restituire, pace, gioia, verità e tanta saggezza! 
Questa potrebbe essere la storia di ognuno di noi, a nostra insaputa esiste ancora, celata e nascosta dentro le nostre memorie, tramandata per tantissimo tempo dai nostri avi, attraverso profondi silenzi ed occulti segreti..! 
Se la verità non è mai stata processata, non è mai venuta fuori..quindi si è rimasti costretti a patire nell'anima...a portare un peso immenso dentro noi.








L'evento di un delitto, di una violenza e quant'altro vi sia di losco, violento e tenebroso su questa terra, se non lasciati andare, principalmente a livello emozionale, (so quanto possa esser difficile lasciar andare-cancellare..un evento piuttosto violento da parte di chi l'ha ricevuto e vissuto in prima persona) se non messi in luce, saremo o saranno costretti  a patire le generazioni successive all'evento irrisolto! 
Per cui nonostante sembri così difficile lasciare andare...è molto più curativo e saggio, dell'accanimento (verso qualcosa, verso qualcuno) della rabbia, del senso di vendetta...poiché apparentemente pensiamo di far del male all'altro, di vendicarci, invece non ci accorgiamo del male e del dolore che stiamo procurando a noi stessi senza lasciar andare. 







La vendetta di cui parla la poesia è analizzata in chiavi diverse della semplice e comune vendetta-"ti restituisco con lo stesso peso e la stessa misura ciò che hai fatto a me"- oltre a questo tipo di vendetta, che non è quella a cui fa riferimento l'autrice, esiste un tipo di vendetta (chiamata così) a livello più sottile, che agisce nel profondo...l'autrice fa riferimento a questo tipo di vendetta, di meccanismo per ottenere gratificazione e dissolvere il fenomeno da dentro di se.






Un modo più sottile e sostanzialmente doloroso è quello di farsi carico di un esperienza passata non compiuta o non portata a termine, (dai nostri avi, familiari, fratelli e sorelle...) per dar voce e per riscattare il vecchio lontano passato! 
Il modo di vivere l'esperienza di coloro che ci hanno preceduto è del tutto normale, per chi sceglie questo destino da seguire, poiché infatti, lo ha già scelto,lo hanno già scelto.. prima ancora di saperlo o di provarlo. Ognuno di noi prima di incarnarsi su questa terra, si traccia l'esperienza e la missione che la nostra anima fa per evolversi spiritualmente, quindi se un nostro parente, un nostro familiare abbastanza vicino, che sia un genitore, un fratello o un cugino..ha avuto un destino-ai vostri occhi apparentemente crudele- non siate anche voi crudeli con la loro esperienza, con il destino...non esiste il caso...nulla capita per caso su questa terra ed intorno a noi è il frutto di un "karma" passato di un karma maturato. 







Quindi nel primo paragrafo si considera la vendetta, come un processo sottile ed inconscio, come un processo dell'anima che vuol portare a termine  ciò che non è stato assolto...bensì smarrito e sepolto...ovvero quel qualcosa, situazione o persona che fecero perdere le tracce e pian piano sepolto, dimenticato...o letteralmente parlando smarrita e sepolta. 







Nel secondo paragrafo avvertiamo come ogni forma inizia a prender vita e posto nell'apposita situazione, c'è un vero e proprio richiamo dell'anima verso coloro che hanno perseguitato, denigrato e camuffato l'azione della violenza, il gesto e l'evolversi-richiamiamo i veri ascoltatori o i veri  persecutori, richiamiamo la loro attenzione per farne dramma e voce potente di una situazione- l'autrice intende dar voce e prende atto di quello che sia stato, richiamando, portando a se, vicino..i veri ascoltatori, coloro che hanno udito, sapevano ed hanno taciuto, li richiama a se per prender consapevolezza. Involontariamente sempre per il processo dell'amore universale, del momento irrisolto o dimenticato ognuno di noi tende ad avvicinare a se qualunque fenomeno esso sia, che non sia stato portato a termine, ancor prima di venire alla luce. Ecco cosa vuole dirci l'autrice con queste parole...è un invito ad essere consapevoli, pur essendo doloroso, ma per esser finalmente liberi! 







Nel terzo paragrafo: loro non sanno chi è l'artefice di quel delitto, sanno che oggi è stato dolorosamente sconfitto...indica il rapporto con il carnefice colui che ha fatto una violenza e la vitta, colei che ha subito. Per "loro" si intende tutta la gente comune, la gente che sente dire, la gente che non sa esattamente e volentieri aggiunge dettagli...non sapendo chi è l'artefice, non solo in senso letterario bensì, ignari della verità preferisco parlare e convinti che sarà solo un ricordo lontano, deducono che sia stato anche se con dolore sconfitto..che sia ormai passato. Loro può far riferimento anche alla famiglia stretta, nei casi in cui la vittima non dichiari una violenza, un problema abbastanza grave, una minaccia..preferisce tener tutto all'oscuro per paura di esser ulteriormente minacciata. 
E' proprio il dubbio delle prossime righe a far soffermare...a chiedere, se fosse stato veramente solo sconfitto o vi è stato qualcosa di più, qualcosa di pesante in quella storia, o forse solo dolore trafitto!? Vi è il dubbio e l'affermazione, per chi sente ancor di non aver messo tutto in chiaro...per colei o colui che ha deciso di riprender la scena e portare a termine quello che non ha avuto modo di parlare ed evolversi. Per cui l'autrice sottolinea il dolore..nel cuore..quasi come esser stato trafitto, nel vero senso del termine, qui inizia a prender forma materiale...questa violenza...questo dolore trafitto, nel cuore, di chi non aveva alcun diritto (apparente) se non quello di restar ancor succube e zitto di tale violenza. 









-Non sanno adesso..chi hanno davanti..pensando di trasformare anche te, sfinita, ambulante-dopo aver preso coscienza del fatto, da parte di chi ha deciso di interpretare questa strada, nuovamente ma con un finale diverso...l'affermazione è positiva, non sanno chi hanno davanti adesso, poiché coloro che hanno violenza dentro attirano altra violenza, per cui si penserà di esser vittima del proprio destino. chi usa la violenza penserà di trasformarti in un modo o nell'altro, di agganciarti sempre verso se...di renderti sfinita, senza alcun valore, come un povero ambulante per le strade che chiede l'elemosina..e questo è il modo in cui la persona si trasforma sempre più in vittima. Nel nostro caso, l'autrice ci descrive come questo fenomeno preso in carico possa trasformarci si, ma..a livelli più alti, con maggiore consapevolezza. 






-Loro- penseranno di aver davanti sempre la stessa persona, vittima di se stessa,  per cui vi è un invito..di ascoltare...quelle parole di chi non vuol tacere più, di colei o colui che fu vittima in passato e adesso vuole rivolto lo sguardo e richiede maggiori attenzioni. 





-Vedi vegliano su di te-vedi seguono le tue vere idee- fa riferimento al perseguitare e stalkerare, per non lasciar spazio alla vittima. Adesso quelle parole, quei gesti e momenti subiti da quella vittima possono ancor esser presenti su di noi, possano perseguitarci di giorno in giorno e più scappiamo e più ci seguono.





Bisogna beffare la fama, beffare ogni cosa che ci porti nella direzione opposta, nel dolore..bisogna invadere lo spazio, quello stesso spazio che non fu mai occupato, da colei/u per mancanza di forza e coraggio...per spazio si intende la vita in ogni sua forma ed espressione, quello stesso spazio, occupato da qualcosa di molto forte e potente...che portò alla morte. Solo così potrai e potrà chi per te fu..resuscitare da un enorme spazio sigillato nel tempo, che rinchiuse se stessa ed i suoi seguaci in un fitto incappio...! Resistendo nel silenzio di questo grande sapere. Resisti ancora e darai voce e vita e quello che non esiste più...ma batte ancor in profondità dell'anima. 





-Legata al collo..pugnalata al suolo,
rinasce oggi, il primo vero bocciolo...!
Tra queste mie brevi parole..che ti dedico...con cuore e tanto ardore-! In questo breve pezzo, notiamo come l'atmosfera si trasformi, sentiamo l'energia ancor pesante e dolorosa, legata al collo e pugnalata al suolo..ci sta ad indicare la violenza vera e propria subita da questa povera vittima, ma subito dopo..sentiamo come l'atmosfera si alleggerisca..facendo rinascere da tutto questo dramma, questo incolmabile dolore...il primo vero bocciolo, nonostante la morte, la paura, la violenza...l'abbandono, lo smarrimento e la dimenticanza...sentiamo rinascere quello che ancor ha bisogno di vita. Non vi è morte definitiva senza rinascita e rinascita senza morte...l'autrice fa rinascere tra queste sue brevi parole, che dedica alla vittima..con tutto il suo cuore e forte ardore...l'amore per coli che fu vittima e non ebbe voce e modo di gridarlo al mondo intero, per cui l'autrice prende il suo posto (sentendosi attraversare dentro quest'energia...) prende il suo posto, a livello così sottile, inconscio e da voce a questo dolore. Personale ed impersonale...lo sente quasi come una missione da compiere...nei confronti di un processo non portato a termine e della persona stessa. 





Legata alla vita, piena di voglia di vivere nonostante il malvagio percorso. La parola legata, indica nuovamente il senso di pesantezza, un nodo..che non era in fondo rivolto alla vita, alla voglia di vivere infatti, ma ad una voglia opposta. Per cui questo paradosso si ricollega al modo di vivere per poi appassire...non solo per colpa di qualcuno, non esiste nessuna colpa...ma siamo noi stessi a richiamarci ciò che ci risuona più familiare a noi.  
-Nonostante ieri sia appassita, oggi può rinascere da quel suo vecchio nome..con gran stupore, per crescere ancora spiritualmente. L'autrice da la possibilità di far evolvere gli eventi accaduti, non sotto la sua decisione...risalenti alla sua esistenza precedente. Che si tratti di un riconoscimento familiare o un riconoscimento a qualche sua vita passata...porge lo sguardo, coccolando ed abbracciando quel dolore struggente e lascia spazio facendo evolvere i sentimenti. 




Nella parte finale ritroviamo la frase che fa da titolo all'opera- le ferite hanno un nome e sono il tuo affluito teneramente nel mio- sentiamo l'unificazione dei questa situazione, molto probabilmente voluta per come dicevo, per portare al termine quel segreto e dolore. L'affluire del nome della vittima in quello dell'autrice avviene del tutto spontaneo e con tanta tenerezza e serenità...magari era proprio lei che aspettava, voleva..per parlare e descrive quella violenza, attraverso le sue righe di poesia. Per evolvere colei/u che fu vittima di un passato non del tutto svanito e far evolvere l'autrice stessa..attraverso l'emozione..le sensazioni... l'espressione più sottili di quella violenza stessa, prendendone consapevolezza per poi dar voce..e liberare la vittima e se stessa da quel nodo, da quell'incappio.
Il sussurro alle urla piccine-fa un attimo cambiar lo sguardo, per dirigerlo non più verso una vittima matura, ma un essere ancor più piccolo, un bambino/a coinvolto/a nella violenza...o subita in prima persona, per come enunciano le parole-le grida piccine, tra quelle fiamme incessanti- il sussurro di pace e dia more va verso quest'ultima vita, debole ed indifesa, che sono i bambini. Le fiamme oltre ad identificare la violenza su di un corpo ancora fanciullo, indica, il bruciore, la rabbia..il dolore incessante..così profondo radicato dentro (l'autrice o in ognuno di noi) che non smette di ardere...facendo risentire quelle urla, al nostro bambino interiore. Quel dolore e violenza, subita nell'infanzia e per molto tempo, che non smette di tacere, incessantemente si fa sentire, per esser processato...accudito e aver amore e pace. 






-Le persone sono senza cognome- l'attenzione ricade su qualcosa di molto più ampio...quasi come una fusione di ognuno di noi, non è più l'affluire del tuo nome nel mio, del caso soggettivo, personale a voler voce...ma diviene collettivo. Le persone sono senza cognome, poiché preferiscono non appartenere (dato che i cognomi indicano, il senso di appartenenza, il grado a cui apparteniamo in questa società, nella vita in genere e nella famiglia) 
preferiscono per cui esser metaforicamente parlando..senza cognome, per non appartenere a nessun legame a nessun oltraggioso delitto, commesso in nome loro (dai precedessori) un lontano delitto o presente nel nostro tempo. 
Siamo tutti complici e colpevoli della violenza che divora questa terra...poiché non alimentiamo con cuore puro l'amore!






E per finire...ricordiamo ancor oggi tutte le lame, dolorosamente trafitte...un invito a riflette su tutto quel dolore, violenza, paura e distruzione che ci sono stati trasmessi..trafitto..involontariamente insegnato...ci toccano nel profondo dei nostri cuori..stridono nelle menti, rendendoci incapaci di amare, vegliano come immagini serpenti...per chi ancor oggi li sente! Stanno dentro di noi, le urla, la paura, la violenza..fisica e psicologica, vegliano su di noi..questi fenomeni e metodi di approccio verso noi stessi e contemporaneamente verso gli altri..come serpenti..pronti a mordere ed uccidere, perché sentiamo solo questo...se non abbiamo sperimentato l'amore vero...puro ed incondizionato, saremo tutti carnefici ad alimentare la violenza e vittime di noi stessi, pronti a subire la violenza..quello in cui noi crediamo...e sentiamo di essere. 











Autrice: Laura Puglisi 

Raccolta poetica: "da qui fino all'anima".





CONCLUSIONE:la poesia racchiude sentimenti ed aspetti molto forti...quali la violenza sessuale, fisica con maltrattamenti e psicologica, la rabbia, l'ossessione ed il panico, per  non esser in grado di affrontare tale aspetto...la morte causata da una violenza o dall'abbandono di se stessa, lo spirito di vendetta e il carico karmico degli eventi non conclusi...il peso, l'inquietudine, la sofferenza ed il dolore non solo di chi ha subito...ma anche per tutti coloro che vivono secondariamente questo meccanismo e soprattutto tutti quelli/e persone più sensibili che assorbono queste energie passate dimenticate, occultate...per riportarle alla luce e dar voce..ricoprono a livello più sottile quel ruolo, inconsapevolmente, per dar amore e pace...molti di noi inconsapevoli dei ruoli che interpretiamo, dal quale ci lasciamo dirigere dall'energia universale ( poiché è un energia intelligente, che non lascia mai nulla al caso e niente che non sia portato a termine, che non segua l'amore divino) inconsapevolmente a livello conscio- ma consapevoli a livello inconscio, ricopriamo tutti quel ruolo più o meno...abbiamo qualcosa a cui dar voce, che sia una violenza fisica, che sia una forma di maltrattamento o abbandono, restituiamo amore laddove è venuto a mancare, seguendo in un modo o nell'altro il loro destino. 





Per riuscire ad esser liberi definitivamente, possiamo solo lasciar andare questi irretimenti, queste catene, questi pesi che ci bloccano e tengono fermi le nostre vite...acquisendo maggior consapevolezza e amore per noi stessi, verso gli altri e verso coloro che ancor oggi sono vittime di abusi e maltrattamenti. 
Per tutte le donne specialmente...bambini e persone indifese...l'invito per tutti noi è quello di non restar in silenzio nelle loro ombre...di comunicare, perché se non sarete voi a farlo sicuramente lo farà in futuro qualcun altro  al posto vostro. Cerchiamo di esser sempre più vicini e presenti ai bambini, ai nostri bambini, per captare subito se c'è qualcosa che non va, diamo amore incondizionato! 




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