La gabbia dell'appartenenza
Etichettare
per appartenere
un semplice, complesso
volto
un nome, religione
o forse
un effimera professione!?
Per evitar l'inganno
di cadere,
nel vuoto
ermetico
della sublime, offuscata
disperazione!
Estreme comodità
in schiavitù sociali
ridotte
in monotonie
abissali!
Sfarzosi viaggi
e lunghi sguardi
a intramontabili
paesaggi,
per tenersi aggiornati
sul mondo
tutto ciò che vi è intorno
tutto ciò che vi è intorno
per mostrar a tutti
di essere ancor più saggi
e appartener
allo stile
di un misero ricco
vagabondo!
Personalità
ambiziose
e
sufficientemente
vuote,
si sprecano
oggi
invano le doti!
Numerose, grandiose
personalità
appartenente
all'iperattiva
"confusione"
sfrecciante,
ridondante,
aberrante
dell'irraggiungibile
originalità!
Appartenenza
"stordita"
dall'ambiguità
di ogni ferita,
dolore cieco
di un povero secolo
ricco e quieto
nell'ansietà!
Il vero volto
dell'appartenenza
è spoglio
dalla dipendenza,
da ogni miserabile
"etichetta"
che racchiude
dentro
l'oblio della banalità
senza far la "differenza"
e pian piano...
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